questo avrei scritto se ti avessi incontrato...

Come pioggia
le tue parole hanno trovato le crepe scavate dal vento
per giungere al mio cuore.
Come le onde
le tue carni hanno sollevato le mie
per lenire i miei dolori…
Con le tue labbra hai assaggiato le emozioni del mio viso…
Col le tue dita
hai percorso vie di me che avevo dimenticato…
Mi hai percosso con la tua dolcezza
stracciandomi ,come una veste
il torpore che mi avvolgeva..
I Tuoi umori mescolati ai miei
hanno generato un nuovo aroma…
che non è né il mio… né il tuo..
Così come, l’aurora non è né notte né giorno…
Mi sono persa nel piacere di te
senza il timore di non ritrovare la via…
poiché tu stesso sei via , meta…arrivo.

mercoledì 25 aprile 2012

alf laila wa laila


Il re Shahriyàr deluso ed adirato per il tradimento della moglie cova un odio mortale per tutte le donne. A causa di ciò egli ordina al vizir, padre di Shahrazàd, di condurgli una vergine a notte poichè dopo aver passato la notte con lei la mattina seguente ne avrebbe ordinato l'esecuzione.  Per tre anni la vendetta del re si nutre ogni alba finché ,Shahrazàd, bella, saggia e coraggiosa non si offre di passare la notte col re dicendo al padre: "O rimarrò in vita, o sarò il riscatto delle vergini musulmane e la causa della loro liberazione dalle mani del re e dalle tue".
Shahrazàd, per non essere messa a morte dal re, per mille e una notte, tiene desta la curiosità del sovrano con i suoi racconti straordinari, ora incatenati l'uno all'altro come anelli di una collana, ora rinchiusi l'uno nell'altro come in un sistema di scatole cinesi. Quando Shahrazàd arriva all'ultimo racconto, il re Shahriyàr ormai ha dimenticato per amor suo l'antico odio per le donne; il tempo e la fantasia l'hanno riconciliato con la vita. Shahrazàd ha salvato se stessa e ben più di mille e una fanciulla.



vorrei incontrarti
e vorrei vivere con te una favola che curi le mie ferite
vorrei che baciassi la mia carne e l'avvolgessi con la felce
vorrei che non fossi solo un sogno ma la realtà....
vorrei....Te!



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