questo avrei scritto se ti avessi incontrato...

Come pioggia
le tue parole hanno trovato le crepe scavate dal vento
per giungere al mio cuore.
Come le onde
le tue carni hanno sollevato le mie
per lenire i miei dolori…
Con le tue labbra hai assaggiato le emozioni del mio viso…
Col le tue dita
hai percorso vie di me che avevo dimenticato…
Mi hai percosso con la tua dolcezza
stracciandomi ,come una veste
il torpore che mi avvolgeva..
I Tuoi umori mescolati ai miei
hanno generato un nuovo aroma…
che non è né il mio… né il tuo..
Così come, l’aurora non è né notte né giorno…
Mi sono persa nel piacere di te
senza il timore di non ritrovare la via…
poiché tu stesso sei via , meta…arrivo.

giovedì 23 settembre 2010

Bianco e Nero...

giovedi di settembre,meriggio
Stamane sono uscita dal mio eremo di mura.
Avevo pianto e sulla mia pelle chiara i segni sono evidenti sino all'imbarazzo...il naso rosso, le guance rosa e lucide, gli occhi gonfi e le ciglia che stentano ad asciugarsi...
Uscendo dal portone ho incrociato un uomo...raro per dove abito.
Per un solo istante ho incrociato il suo viso...
ci siamo scambiati solo pochissime parole di cortesia...
la sua voce mi è rimasta nelle orecchie per ore, il timbro, la lentezza che sembrava voler bloccare i miei passi costringendo il mio udito ad assecondare la sua lentezza...
il mio andare non si è bloccato ,come sempre accade,
 il mio corpo ha sentito il suo sguardo accompagnare i miei passi su quegli scalini antichi di secoli, fino a quando il mio corpo era ombra sui vicoli...
In macchina pensavo...
pensavo a te...
pensavo a noi, a me e te fino a due giorni fà!
pensavo a come avrei pensato a quella voce, a quello sguardo,e a come invece ci ho pensato oggi...
Se avessi avuto ancora fede, avrei atteso!
Avrei atteso di veder ricomparire quell'uomo nei giorni successivi a questo,
Se quell'uomo fossi stato tu avresti sicuramente fatto in modo di vedermi ancora...
Le prime volte da lontano per studiare i miei spostamenti, le mie abitudini, per capire se quelle lacrime erano di un momento passeggero o di un dolore radicato...
poi ti saresti fatto vivo, lo so!
ti saresti presentato alla mia porta, senza scuse, con i tuoi pensieri tra le mani.
mi avresti detto di non spaventarmi e di voler solo parlare con me...
mi avresti chiesto di ascoltarti, e
di chiederti di andar via se la tua presenza fosse stata altro dal piacere...
ma...
questa mattina, ho ascoltato quella voce, accolto quello sguardo e...tutto è svanito...
tutto il futuro si è sgretolato prima ancora di dipingersi sulla tela della mia immaginazione...
dio come sono cambiata!
te ne accorgi?
Non dirmi però che sembro un'altra, sarebbe un dolore troppo intenso perchè avrei il timore di non piacerti più...

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